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IN CONVERSATION WITH: Giuseppe Palermo

Giuseppe Palermo è un appassionato di musica nato e cresciuto a Palermo, Italia. La sua passione per la musica è nata dall'amore per l'ascolto e l'esperienza di condividere emozioni ed energia con il pubblico. Crescendo a Palermo, Roma e Berlino, ha assorbito le influenze delle diverse scene musicali e ha sviluppato una profonda comprensione dei generi musicali. La collaborazione con Radio Alhara ha ampliato la sua prospettiva artistica, aprendogli le porte a una vasta gamma di sonorità e stili musicali. Fondatore dell'etichetta discografica Obliq Records, Giuseppe si impegna a promuovere artisti emergenti e a offrire una piattaforma per l'esplorazione musicale. Il suo ultimo disco, "Démodé", rappresenta un punto culminante nella sua carriera, trasmettendo un messaggio di autenticità e innovazione. La musica è il centro della sua vita, permettendogli di esprimere se stesso e di connettersi con gli altri. Guardando al futuro, Giuseppe sogna di collaborare con artisti talentuosi, entrare in una booking agency e ampliare la visibilità di Obliq Records.


Come nasce la tua passione per la musica, in particolare per il DJing?

La mia passione per la musica è nata dal piacere che provo nell'ascoltarla, sia che sia in luoghi affollati come concerti o festival, sia che sia in ambienti più intimi come i club. L'esperienza di immergermi nella musica dal vivo, condividendo le emozioni e l'energia con un vasto pubblico, ha contribuito a coltivare questa passione fin dai primi momenti.

Tuttavia, il mio amore per la musica si è evoluto ulteriormente quando ho iniziato ad approcciarmi al mondo dei dischi. La possibilità di esplorare una vasta gamma di generi e stili musicali mi ha permesso di scoprire un'infinita varietà di artisti e di nuova musica. L'ascolto dei dischi mi ha fornito una connessione più personale con la musica, poiché ho potuto scegliere quando e dove ascoltare, creando così la mia personale esperienza musicale.

La ricerca e la raccolta di dischi sono diventate una parte integrante del mio percorso musicale. Mi diverte molto cercare perle nascoste e ad ampliare la mia conoscenza musicale attraverso l'esplorazione di artisti meno conosciuti o di generi musicali di nicchia. Questa continua scoperta e l'immersione nella musica attraverso i dischi mi ha permesso di approfondire la mia comprensione e la mia passione per la musica stessa.


Sei nato e cresciuto a Palermo, hai frequentato dei corsi musicali a Roma e a Berlino. Quanto incide la città in cui si vive e si cresce sulle proprie sonorità musicali?


La città in cui si cresce e si vive ha un'influenza significativa, e penso che questo valga per molte persone, compreso me stesso. La città di origine, con la sua cultura, la sua scena musicale e le sue influenze locali, può plasmare in modo sostanziale i gusti musicali e la prospettiva artistica di un individuo.

Nel mio caso, le radici della mia passione per la musica sono state nutrite dalla città in cui sono cresciuto. Ho avuto la fortuna di frequentare sia Roma che Berlino, due città con storie musicali vibranti e diversificate. Roma, con la sua ricca tradizione musicale e la sua vivace scena artistica, mi ha offerto l'opportunità di esplorare e scoprire un'ampia varietà di generi musicali.

Successivamente, il mio percorso mi ha portato a Berlino, una delle capitali musicali più influenti al mondo. Qui ho avuto la possibilità di immergermi in una comunità artistica eclettica e di apprendere diverse tecniche musicali. Berlino è famosa per la sua scena elettronica e underground che mi ha fornito stimoli per esplorare nuove sonorità e approfondire la mia comprensione della produzione musicale.




In che modo la collaborazione con la radio palestinese “Radio Alhara” ha influenzato la tua espressione artistica e il tuo approccio alla musica?

Radio Alhara è un circuito radiofonico estremamente promettente che, nel corso di pochi anni, è riuscito a creare qualcosa di veramente interessante. La loro dedizione alla scoperta e alla promozione di nuove sonorità e talenti è degna di ammirazione. Personalmente, ho il piacere di esibirmi circa ogni due mesi.

Durante le mie esibizioni, mi piace esplorare una vasta gamma di stili musicali, con una particolare attenzione alle sonorità mediterranee e al genere nu disco. Mi affascina la capacità di combinare elementi tradizionali con una sensibilità contemporanea, creando così un'atmosfera unica e coinvolgente. Inoltre, mi diverto a scavare nei dischi italiani degli anni '70 e '80, recuperando autentiche gemme musicali e portandole alla luce per il pubblico.

Questa ricerca di sonorità e la voglia di esplorare nuove sfumature musicali mi hanno spinto a guardare oltre ciò che ci si aspetta da un DJ durante una performance. Sono consapevole che la mia missione non riguarda solo la musica dance ed elettronica, ma anche l'esplorazione di grandi classici d'autore. Mi piace aggiungere un tocco di eclettismo alle mie esibizioni, inserendo brani di artisti che hanno scritto la storia della musica in generale. Questo mi permette di offrire al pubblico un'esperienza più completa e coinvolgente, che spazia tra diversi generi e periodi storici.

Se ti chiediamo tre dischi che non possono assolutamente mancare nella tua valigia?

Di solito, evito di portare dischi che potrebbero farmi etichettare in un genere musicale specifico. Preferisco invece seguire il mio flusso creativo e scegliere la musica più adatta in base alle circostanze. Questo flusso creativo è influenzato anche dal carattere del pubblico presente. Ogni esibizione è un'opportunità per creare un'esperienza musicale unica e coinvolgente, adattandomi alle emozioni e all'energia dell'ambiente circostante.

Detto ciò, ci sono alcuni dischi a cui sono particolarmente affezionato e che porto quasi sempre con me durante le mie esibizioni. Questi dischi rappresentano dei punti salienti nella mia collezione e nella mia esperienza musicale. Alcuni esempi di dischi ai quali sono affezionato includono "Plastic Dreams" di Jaydee, "French Kiss" di Lil Louis e "Coloured City" di Laurent Garnier. Questi brani sono diventati veri e propri classici nel panorama della musica elettronica e hanno lasciato un'impronta duratura nella cultura musicale. Portando questi dischi con me durante le mie esibizioni, mi permetto di condividere con il pubblico un momento di connessione e apprezzamento per la storia e l'evoluzione della musica.



Così giovane e già hai fondato l’etichetta discografica “Obliq Records”, da dove nasce l’esigenza di aprire una tua label?

L'esigenza di pubblicare il mio disco è nata da un profondo desiderio di condividere la mia musica con il mondo. Sentivo che era arrivato il momento di dare vita a questo progetto e di portare avanti la mia visione artistica. Nel corso di questa fase, ho avuto la fortuna di avere due cari amici che condividevano la mia passione per la musica e che da tempo desideravano avviare una propria etichetta discografica. Così, congiungendo le nostre energie creative e le nostre ambizioni, è nato Obliq Records, il nostro progetto discografico.

Obliq è molto più di una semplice etichetta discografica. È un'avventura condivisa, un'opportunità per noi di dare spazio a talenti emergenti e di promuovere la musica che amiamo. Attraverso Obliq, abbiamo l'opportunità di creare un ambiente in cui gli artisti possano esprimersi liberamente e di contribuire alla crescita della scena musicale.

Il nostro obiettivo con Obliq è quello di offrire una piattaforma in cui artisti provenienti da diversi generi e stili musicali possano far sentire la propria voce. Saremo impegnati a curare attentamente ogni uscita discografica, mettendo l'accento sulla qualità e sulla ricerca musicale. Vogliamo che Obliq sia riconosciuta come un'etichetta che promuove la diversità e l'innovazione musicale, portando avanti un approccio artistico audace e avanguardistico.

È una sfida emozionante, ma siamo determinati a mettere tutto il nostro impegno per far sì che questo progetto abbia successo. Siamo grati per l'opportunità di realizzare il nostro sogno e siamo desiderosi di condividere la nostra passione per la musica con il pubblico di tutto il mondo attraverso Obliq.



Non conti solo un’etichetta, ma anche un disco fresco d’uscita: Démodé. Parlaci di questo disco, qual è il messaggio che vuoi trasmettere con la tua musica?

Circa un anno fa, ero in contatto con un'etichetta portoghese per pubblicare il mio disco, ma purtroppo l'accordo non si è concretizzato. Fortunatamente, i miei amici Francesco e Massimo mi hanno spronato ad autoprodurlo e così è nato "Démodé" - un termine che significa "fuori moda", lontano dalle tendenze dominanti. Il titolo è emerso durante la composizione delle tracce.

Inizialmente, non avevo intenzione di fare un disco "fuori moda", ma mentre univo tutti i vari arrangiamenti, ho notato che il risultato era "positivamente" fuori moda. Ho scelto di passare alcuni strumenti attraverso un nastro durante la fase di mixaggio, al fine di accentuare il carattere di quegli strumenti che solo il suono del nastro riesce a fornire. Questo ha conferito al disco una qualità sonora unica e autentica.

Oggi stiamo lavorando per creare una rete di artisti locali, ma puntiamo anche a collaborare con artisti internazionali. La nostra ricerca si concentra su sonorità crude e innovative all'interno del genere house music, con sfumature di techno ispirate alla scena di Detroit. Tuttavia, ciò che ci contraddistingue è la volontà di essere obliqui e trasversali, senza limitarci a uno stile o a una tendenza specifica. Vogliamo esplorare nuovi orizzonti musicali e rompere gli schemi convenzionali, creando una proposta artistica unica e stimolante.

Qual è il legame emotivo che hai con le sonorità dell’house music di Chicago/NY, del ritmo garage inglese, dell’electro e dell’Italo disco? Cosa ti attrae di queste diverse influenze musicali?

Ciò che mi affascina dell'house music è lo spirito di leggerezza e la sensazione di libertà unica che mi regala. È un genere musicale che riesce a trasmettermi una gioia contagiosa e a farmi sentire vivo. Senza dubbio, la scena del dance floor "moderno" ha preso forma alla fine degli anni '80 con l'esplosione della Chicago house e dell'acid house. Spesso mi ritrovo a sognare di essere nato in quegli anni, magari a New York, per poter vivere appieno quell'epoca e l'effervescenza musicale che la caratterizzava.

Mi piace approfondire le origini di qualsiasi genere musicale, ma in particolare l'house music mi affascina particolarmente. Mi immergo nella storia della musica per comprendere come si sono sviluppate le diverse influenze e i vari stili all'interno dell'house music. La garage inglese, l'italo-disco e l'elettro sono generi che ancora oggi sono in continua evoluzione, mantenendo viva l'eredità dell'house music. In particolare, l'italo-disco mi ha sempre colpito per i suoi caratteristici arpeggi dei sintetizzatori, che creano un'atmosfera irresistibilmente melodica e ritmica.

L'esplorazione delle origini dell'house music mi permette di ampliare la mia comprensione e la mia conoscenza del genere. Mi affascina vedere come la musica si sia evoluta nel corso degli anni, adattandosi a nuovi suoni, stili e tendenze. Questa ricerca mi permette di apprezzare ancora di più la ricchezza e la diversità dell'house music e di sperimentare nuove sfumature all'interno del genere.


Qual è il ruolo della musica nella tua vita? In che modo ti aiuta ad esprimere te stesso e a connetterti con gli altri?

La musica ha un ruolo centrale nella mia vita, nonostante io sia uno studente di giurisprudenza. Dedico una buona parte del mio tempo quotidiano alla musica perché mi permette di esprimere tutta l'energia e la creatività che ho bisogno di liberare. È una forma di espressione che mi accompagna e mi ispira in ogni momento.

Parlando di connessione con gli altri, credo che la magia della musica stessa sia in grado di crearla, spesso senza nemmeno rendercene conto. Quando c'è empatia e condivisione attraverso la musica, nasce spontaneamente un rapporto di amicizia o di collaborazione. La musica ha il potere di superare le barriere sociali, culturali e linguistiche, creando un terreno comune in cui le persone possono comprendersi e connettersi a un livello profondo. Attraverso la musica, si possono creare legami che vanno al di là delle parole e delle differenze individuali.

Sia che si tratti di suonare con altri musicisti, di esibirsi di fronte a un pubblico o di condividere semplicemente la passione per la musica con qualcuno, la connessione che si crea è qualcosa di speciale. La musica ci unisce, ci fa sentire parte di qualcosa di più grande e ci permette di comunicare ed esprimere emozioni in modi unici e potenti.

Guardando al futuro, quali sono i tuoi sogni e obiettivi come artista?

I miei prossimi obiettivi sono molteplici e stimolanti. Uno dei principali è riuscire ad entrare in una booking agency di professionisti affermati. Sono consapevole dell'importanza di avere un team di professionisti che possano supportare la mia carriera musicale, gestendo le mie esibizioni e aprendomi nuove opportunità di crescita. Collaborare con una booking agency di qualità mi permetterebbe di ampliare la mia presenza sulle scene musicali nazionali e internazionali, raggiungendo un pubblico sempre più vasto e diversificato.

Inoltre, uno degli obiettivi che mi appassiona maggiormente è portare la mia etichetta discografica ad un ampio pubblico. Con Obliq, il nostro progetto discografico, puntiamo a promuovere e supportare artisti emergenti, offrendo loro una piattaforma per far conoscere la loro musica. L'obiettivo è quello di ampliare la visibilità e l'impatto della label, raggiungendo un pubblico internazionale e consolidando la nostra reputazione come una realtà musicale di riferimento. Siamo determinati a offrire al pubblico produzioni di qualità, che spaziano tra generi musicali diversi e che siano in grado di coinvolgere ed emozionare l'ascoltatore.

Altri obiettivi che mi stimolano includono la creazione di nuove collaborazioni musicali con artisti di talento, la partecipazione a festival e eventi internazionali di rilievo, nonché la continua ricerca e sperimentazione di nuove sonorità e approcci creativi nella produzione musicale. Sono motivato a crescere come artista e a contribuire al panorama musicale con la mia passione e la mia visione artistica.

Con quale artista ti piacerebbe collaborare un domani?

Il mio sogno nel mondo della musica sarebbe avere l'opportunità di collaborare artisti che stimo e ammiro. Ho avuto il privilegio di conoscere Tobi Neumann nel suo studio di registrazione a Berlino, e l'esperienza è stata semplicemente meravigliosa. La sua competenza tecnica e la sua creatività sono straordinarie, e sarebbe un onore poter collaborare con lui su un progetto musicale. La sua influenza e la sua esperienza nel settore musicale sarebbero una fonte di ispirazione e apprendimento senza eguali.

Allo stesso modo, Francesco del Garda è un artista che ammiro molto. La sua capacità di creare set coinvolgenti e ricchi di energia è sorprendente. Sarebbe un'opportunità unica per crescere come musicista e condividere la passione per la musica con un altro artista di talento.


Ascolta il mix esclusivo a cura di Giuseppe Palermo su Soundcloud




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