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t-mag UNCOVERS: ELECTROPARK FESTIVAL


Electropark è un festival di musica elettronica ed arti performative di base a Genova giunto quest’anno alla sua undicesima edizione.

Dopo due anni di programmazione diffusa, in linea con l’emergenza sanitaria, Electropark torna nella sua veste di festival di più giorni, mantenendo la propria identità “itinerante”.

Il 15, 16 e 17 luglio Electropark Festival 2022 presenterà 14 artisti/e provenienti da 7 paesi diversi in quattro luoghi della città: la sontuosa Villa del Principe, il Mercato dei Pescatori, il Virgo Club e il Beach Café Sturla.

DREAMWORLDS è il tema dell’undicesima edizione, primo atto di una trilogia volta a indagare le diverse emergenze che il mondo sta attraversando.


Abbiamo parlato con Alessandro Mazzone e Anna Daneri, Art Directors di Electropark, per farci raccontare il pensiero sottostante al tema, la ricca line-up di questa edizione e la scelta di luoghi inediti, tratto distintivo del festival genovese che da anni fa della valorizzazione del territorio la propria vocazione.




Partiamo dal tema di quest’anno DREAMWORLDS. Perché l'avete scelto e che cosa rappresenta? DREAMWORLDS è la prima tappa di una trilogia che abbiamo scelto di intitolare WORLDS. In primo piano sta la dimensione onirica, non tanto come fuga dalla realtà e ricerca di mondi paralleli, quanto come immaginazione e creazione di un mondo più equo e più sostenibile per gli esseri -umani, non umani e vegetali - che lo abitano. Le diverse emergenze che il pianeta sta attraversando (climatica, ecologica, pandemica, umanitaria, economica, sociale e bellica) pongono l'umanità di fronte all'urgenza di prendersi cura del mondo e le arti come la musica elettronica, le arti visive, il teatro e la danza possono aiutarci a immaginare un futuro differente, offrendo diverse prospettive da cui guardare alla realtà, perché solo nella complessità degli sguardi si può trovare una via di salvezza.

Diversi sono le performance e gli spettacoli che apriranno a questa dimensione, una tra tutti Dust of Dreams di Eva Frapiccini, prodotta dall’Associazione AlbumArte di Roma con il sostegno del bando “ART~WAVES Per la creatività, dall’idea alla scena” di Fondazione Compagnia San Paolo: una nuova produzione multidisciplinare presentata in prima nazionale a Electropark, in cui il connubio sinergico tra la musica di Sara Berts, tecnologia, arti visive e performative, con le coreografie di Daniele Ninarello, avviene in una prospettiva che avvicina la riflessione sui sogni a quella di Jung intorno all’inconscio collettivo. Se per il grande psicoanalista, filosofo e antropologo svizzero nei “sogni di contenuto collettivo, con una quantità di materiale simbolico” emergono archetipi e miti appartenenti all’umanità tutta, l’archivio dei sogni in continua costruzione di Eva Frapiccini “esprime la relazione tra l’individuo e la società, la sfera privata e quella collettiva, evidenziando i progressivi stati di ansia e frammentazione nella comunità globale contemporanea”. E’ interessante notare come Jung parlasse del sogno come una ‘macchina teatrale’ in cui “Il sogno è il teatro dove il sognatore è, allo stesso tempo, sia la scena, l’attore, il suggeritore, il direttore di scena, il manager, l’autore, il pubblico e il critico”.

Come ti/vi sentite, dopo 2 anni, a organizzare nuovamente Electropark Festival nella sua consueta forma di più giorni?


Siamo elettrizzati, ovviamente. Non abbiamo mai smesso di lavorare durante questi due anni, nonostante le difficoltà. Ritornare al format del festival di più giorni coincide con una grande opera di rinnovamento che Electropark ha messo in atto. Tra le maggiori novità c’è, ad esempio, il fatto che questa è la prima edizione estiva dal 2012 in oggi. Altre innovazioni riguardano anche la programmazione che non si concluderà con il festival, ma proseguirà - in chiave multidisciplinare - da settembre a fine anno. La sfida più grande è stata mantenere l’identità di Electropark come festival itinerante, motivo per cui abbiamo deciso di coinvolgere diversi luoghi della città. Inoltre abbiamo voluto allineare la nostra proposta sia con la stagione estiva che con l’epoca che stiamo vivendo.



Con quali criteri e suggestioni è stato pensato il programma di quest’anno? Raccontatemi un po’ degli artisti e delle location.


Gli artisti di quest’anno sono stati scelti sia per valorizzare le diverse location che ospiteranno Electropark Festival sia per richiamare a delle sonorità estive, diverse da quelle proposte di solito nel periodo autunnale. Abbiamo deciso di puntare su una fruizione da dancefloor trasversalmente a tutto il festival: il programma prevede infatti quasi solo Dj set, a eccezione del Live set di Loraine James. Allo stesso tempo abbiamo voluto guardare alla scena UK, soprattutto per la giornata del 16 luglio a Villa del Principe, di cui avremo altri due esponenti di spicco: Or:la e Ben UFO.

Anche la scena techno sarà rappresentata al Virgo Club - la notte fra il 16 e il 17 luglio - con la volontà di omaggiare la club culture. Per quanto riguarda le giornate di apertura e di chiusura, venerdì e domenica, le performance avranno luogo in un contesto urbano e in uno balneare e saranno più caratterizzate da sonorità house, deep e disco.


Electropark è un festival multidisciplinare, in che modo integrate la proposta musicale con altre forme artistiche?


La progressiva vocazione transdisciplinare di Electropark risiede nel sistema culturale di riferimento del festival, identificato nella musica elettronica nella sua accezione più ampia e contemporanea, linguaggio capace di mescolarsi in forme nuove e impreviste con altri media artistici, dalle arti visive alle performance teatrali e di danza o circo. A partire dalle collaborazioni maturate dal 2012 con diverse istituzioni culturali, festival o contesti contigui, passando per l’edizione 2021 accreditata dal Ministero della Cultura con il FUS nella categoria Festival Multidisciplinari, il quadro transdisciplinare in cui si muove il festival ruotai intorno al fulcro delle sperimentazioni della musica elettronica, che storicamente coinvolgono musicisti, artiste visive, registe e coreografi.

Declinando la celebre frase del filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein: “I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo”, la trilogia WORLDS intende mettere a confronto diretto i mondi creati dai diversi linguaggi, scavalcando i limiti linguistici delle diverse discipline artistiche. Nella programmazione di quest’anno, DREAMWORLDS, sono presenti produzioni che nascono dalla commistione degli ambiti di ricerca, facendo della transdisciplinarietà la base di diversi spettacoli in cartellone. Gli stessi luoghi del festival hanno una vocazione diversificata - dalla sala concerto al teatro, dal palazzo storico alla piazza, dall'istituzione museale allo spazio verde.

Tra le attività propedeutiche del festival abbiamo inoltre realizzato un workshop sulla produzione artistica multidisciplinare indirizzato a studenti dei corsi dell’Accademia Ligustica di Belle Arti, intitolato MULTI - Approcci multidisciplinari allo spettacolo e alla produzione artistica, con lo scopo di offrire una panoramica di diversi format artistici e di spettacolo per stimolare la sperimentazione di nuovi percorsi creativi ibridi.

Una peculiarità di Electropark è il legame con il proprio territorio, come valorizzate Genova attraverso la vostra proposta?


Da anni abbiamo dato vita a Fish&Djs, un format che si svolge nell’ampia area Darsena, luogo privo di un’offerta culturale serale, turistico e multietnico. Attraverso la propria programmazione, Electropark mira a “riattivare” alcune aree del territorio convertendo spazi urbani solitamente non destinanti a eventi musicali, perforativi e culturali per “restituirli” alla fruizione dei cittadini.

La scelta dei luoghi che ospitano gli eventi Electropark ha inoltre l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico-artistico della città e promuovere il ruolo della cultura nella società. Fra questi ci sono l’Isola delle Chiatte, Porta Siberia (Porto Antico) e diversi luoghi e piazze poco valorizzati del Centro Storico, su cui lavoriamo assieme al Comune e altri enti che operano sul territorio per garantire un presidio culturale permanente e avvicinare un pubblico ampio ed eterogeneo al patrimonio cittadino.

Il festival si distingue anche per la sua attenzione alla sostenibilità, sia ambientale che sociale. Quali sono i traguardi che avete raggiunto e gli obiettivi?


Da sempre Electropark è attento alla sostenibilità e questo si traduce prima di tutto nel legame con il territorio di Genova, del suo mare e del suo patrimonio, sia storico che sociale. Già dagli anni scorsi, in collaborazione con Coldiretti e con i pescatori locali, abbiamo voluto approfondire questo legame organizzando dei Dj set durante i quali il pubblico potesse gustare pescato locale “a miglio zero” (da qui il nome della rassegna Fish&Djs). Siamo consapevoli dell’impatto che un festival può avere sul territorio, per questo dal 2021 Electropark detiene la certificazione “plastic free” rilasciata dall’ente a tutela dei mari Worldrise. Inoltre anche quest’anno abbiamo rinnovato l’adesione a KeyChange, rete internazionale che lotta a favore delle categorie sottorappresentate nella scena musicale. Questo rientra in una volontà precisa da parte di Electropark di essere un festival aperto e inclusivo, il che è evidenziato anche dalla presenza in cartellone di ariste, artisti queer-non binary e provenienti da paesi scarsamente rappresentati nel panorama musicale. Non ultimo, tra i vari stand che saranno presenti il 16 luglio a Villa Del Principe, Radio Gazzarra e ArciServizio Civile proporrano un progetto di musica ecosostenibile con interviste ad artistə e quiz sulla sostenibilità ambientale con premi “eco”.


La stagione di Electropark non si concluderà con la fine del festival, ma ci saranno altri appuntamenti. Cosa ci dobbiamo aspettare nei prossimi mesi?


Ci aspetta una vasta stagione all’insegna della transdisciplinarietà e delle performing arts in cui l’elettronica, il tratto distintivo di Electropark, si intreccerà con altri linguaggi, come il teatro creando vere e proprie narrazioni. Dopo la pausa estiva, la programmazione ripartirà a settembre con nuovi spettacoli in luoghi storici e caratteristici della città, coinvolgendo artiste e artisti di calibro nazionale e internazionale.



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