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Respira: un fumetto di Tommaso Pennacchioni




Respira è un fumetto, ma soprattutto uno spaccato della vita quotidiana di ragazzi di provincia, narrata attraverso il mondo dell’apnea. Il racconto nasce da un’esigenza, quella di parlare di uno dei periodi più complicati della vita dell’essere umano, il passaggio dall’adolescenza al mondo adulto. Un intervallo in cui non tutti i giovani riescono ad adeguarsi al modello tradizionale che la società offre.

Il termine deriva dal greco àponia, ovvero senza respiro. La pratica consiste ovviamente nell’immersione sott’acqua senza l’ausilio di respiratori.

Questa riflessione si intreccia con l’esperienza personale di Tommaso, l’autore, il quale pratica la disciplina dell’apnea. Il termine deriva dal greco àponia, ovvero senza respiro. La pratica consiste ovviamente nell’immersione sott’acqua senza l’ausilio di respiratori. Il gioco è del tutto mentale, essendo il cervello l’organo che consuma più ossigeno rispetto agli altri. Solamente svuotando la mente, rimanendo soli col proprio corpo e le proprie emozioni, è possibile entrare in quella zona rappresentata da Tommaso come un’esperienza unica in cui scompare tutto. Rimane solo la sensazione di essere vivi.

Nel fumetto l’apnea è momento di riflessione, pace e formazione allo stesso tempo. La dimensione in cui il giovane protagonista, l’autore stesso, comprende che l’accettazione del limite è il primo passo per il superamento dello stesso. Un approccio che è declinabile alla situazione di passaggio che la società gli presenta come individuo.



“La narrazione si srotola seguendo le vicende dei protagonisti, li vediamo passare in varie feste, ubriacarsi a merda, spaccarsi di cannoni e farsi domande esistenziali. Non sanno come gestire le relazioni, non capiscono chi sono e chi dovranno essere. […] Volevo che il segno fosse il più diretto possibile, con senza intermediari. Ho usato pennarelli fino a sfinirli. Colori sovrapposti, in modo da creare mix esplosivi, pattern unici per ogni tavola. […] La copertina è un azzurro acrilico che ingloba ogni cosa. Una piccola persona al centro, immersa nell’acqua. Non c’è più nient’altro.”

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