"INTERSEZIONE": IL NUOVO EP DI KEIRA MEIER SU PYTECA
Intersezione nasce da un complesso periodo di isolamento forzato dovuto alla Pandemia mondiale del 2020.
L'esigenza di ricongiungimento al sentimento della condivisione dell'esistenza attraverso i rapporti interpersonali da vita a questo lavoro.
L' Io che si costituisce autenticamente rapportandosi con le altre persone, l'autocoscienza che si relaziona ad altre autocoscienze giacché l'Io si fa tale nel Tu.
"È la partecipazione alla realtà che fa l'Io reale; ed esso è tanto più reale quanto più completa è la partecipazione (Io e tu)."

Dall'intersezione plastica di due forze uguali e contrapposte, emerge una dimensione sospesa in uno spazio acusmatico, crepuscolo di sonorità ipnotiche. Il nuovo EP di Keira Meier rilasciato ieri da Pyteca si apre proprio con un intro dinamico ed etereo, prelude la forma che si sviluppa nelle successive tre tracce presenti all'interno dell'EP.
Con questo lavoro, Keira ci presenta la selezione accurata di un intenso ed intimo lavoro di produzione le cui basi affondano nell'isolamento di cui parleranno i libri di storia, tanto travagliato eppure fecondo d'idee che ora vengono alla luce.

L'intersezione del titolo, oltre alla volontà di tornare a rapportarsi con l'altro, è anche esplicativa di un processo creativo che giunge qui a maturazione: Keira, proveniente da un panorama musicale europeo, si è mossa negli ultimi anni nel contesto del clubbing milanese con puntate periodiche in quello vivace di Torino e nel resto d'Italia accogliendo nella pratica più intima dell'atto creativo, l'espressività dell'esperienza maturata ai piatti.
Ne risultano orizzonti di sonorità oniriche che viaggiano alla velocità spedita della techno incalzante, paesaggi surreali che scorrono accanto al nostro finestrino d'ascoltatori e che ricostruiscono l'immaginario distintivo e coerente di Keira, fatto di suoni riconoscibilissimi fin dalle sue prime produzioni, dal forte peso "visivo", ma con un twist rinnovato che gira tutt'attorno all'elettronica più psichedelica, trance, aliena.

Si sente che la dimensione del dance floor resta comunque molto amata, ma questa espressività passa attraverso una passione per la sperimentazione, anche una curiosità per l'insolito, nonché una ricerca sonora accurata e alla fine viene sottoposta ad un meticoloso processo di raffinamento; più che trascendere, affascina la mente, l'ipnotizza con una logica ricolma d'immagini.
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