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In conversation with Osore & Tremila (RIEL)


Riel è la record label ideata da Osore e Tremila. 


A seguito dell’esperienza con il collettivo Sxrrxwland, i due si mettono nuovamente in gioco con una visione che sfida apertamente i limiti di genere e punta a definire un nuovo modo di fare e pensare la musica: Riel si configura infatti come progetto-contenitore attraverso il quale vengono presentate molteplici band create dai due artisti con il supporto di amici e collaboratori.


Il Giardiniere di Serpenti, Balvin Boys, Hera Pulled by Cats, Fontivegge sono solo alcuni dei nomi che vedranno la luce nel futuro prossimo.


Un’identità fortemente decentralizzata capace di portare attenzione sull’opera nella sua interezza, mettendo in risalto tutte le sfaccettature di un variopinto ecosistema artistico ed emotivo.


“Siamo esploratori di mondi che nella continua scoperta scelgono di lasciare dietro di loro sentieri percorribili, di costruire ponti, descrivere rotte e processi in modo da rendere nuove dimensioni, un tempo lontane, raggiungibili, ulteriormente generative per i loro prossimi visitatori. Per questo disegniamo mappe, riportiamo estratti sonori, forgiamo simboli e posizioniamo sigilli che possano aiutare ad orientarsi nelle relazioni tra gli enti che popolano il mondo interconnesso.”


"L'obiettivo non è andare lontano, ma avvicinare."



Ciao ragazzi benvenuti su t-mag. Partiamo dall'idea di questo nuovo progetto/percorso che avete intrapreso. Da dove e come nasce la necessità di creare Riel?


Tremila: Ciao! Ma niente di base un giorno ci siamo seduti lungo un fiume, ci siamo accesi una paglia e abbiamo capito che stava diventando impossibile contenere le nostre identità nel framework del capitale, quindi abbiamo deciso di adottare uno schizo-approccio decentralizzato per ottenere completa libertà espressiva, sacrificando l'esperienza percettiva individuale. Incarniamo un essenza rizomatica, come direbbe qualcuno.


Quali sono state le ispirazioni che vi hanno portato alla realizzazione di "Riel"?


Osore: La voglia di perdermi in montagna e non tornare mai più. Mi cade la pelle e sono libero.


All'interno dei due EP che avete pubblicato ci sono tantissimi suoni e riferimenti alla musica elettronica. Qual è il vostro rapporto con quest'ultima?


Osore: Il mio riferimento principale nella musica elettronica è la scena microsound giapponese, che si sviluppa principalmente in ambito di improvvisazione. Tutti i suoni elettronici che esistono all'interno dei progetti Riel nascono nella stessa maniera: sono creati per il momento della realizzazione dei brani.

L'artwork e tutta la parte visiva nel progetto "Riel" è molto curato e all'avanguardia. Ci raccontate meglio chi c'è dietro la realizzazione dell'artwork e cosa rappresenta?


Tremila: Anche se sto (volutamente) evitando di esplicitarlo, l'identità visiva di Riel e gli artwork di copertina sono opera mia. È una bella sfida perché stiamo producendo molto materiale, a volte per tenere il passo con la mole di immagini di cui Riel necessita mi avvalgo del supporto di intelligenze artificiali e network neurali: sollevano considerevolmente il peso tecnico della realizzazione e mi permettono di concentrarmi maggiormente sull'aspetto concettuale e sulla visione d'insieme del progetto.



Scelta della lingua: in un mondo sempre più anglofono e spagnoleggiante avete deciso di mantenere viva la vostra lingua natale in gran parte dell'album. Da dove proviene questa scelta stilistica?


Tremila: "Y quién sabe si el elefante en el cuarto sabe que no es un invitado bienvenido"? Scherzi a parte, la lingua dipende da cosa vuoi esprimere. I primi due progetti "Il Giardiniere di Serpenti" e "Balvin Boys" sono pensati e scritti in italiano ma arriveranno anche progetti in altre lingue.


A chi consigliereste di ascoltare il vostro EP "Internet"?


Osore: All'ultimo uomo sulla Terra.


Descrivete l'EP "Internet" con due parole.


Tremila e Osore: Death-dance?



Ascolta Riel su Spotify



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