behind the club: #MAGAZZINIGENERALI // In conversation with Stefano Astore
Updated: Mar 21, 2022
Il club è un luogo di condivisione. Luogo dedicato alla cultura, alle arti ed alle persone. E' un luogo dove sentirsi al sicuro, dove poter evadere grazie la magia della musica. Il club è un luogo di speranza, di passione e di fiducia comunitaria. E' passato, presente e futuro. Il club è la massima espressione di libertà personale.
Oggi, in una situazione ai limiti dell'inverosimile, promuoviamo la riapertura dei club, dopo due anni di silenzio e sacrifici. Lo facciamo attraverso le parole ed i pensieri di Stefano Astore, direttore artistico dei Magazzini Generali di Milano.

La figura del direttore artistico è una figura tra le più importanti per la gestione di un club. Qual è il tuo approccio alla scelta stilistica e musicale di un club come “Magazzini Generali”?
Penso che l’approccio debba partire dalla storia. Ogni luogo ha un’anima che si sviluppa e cresce nel tempo, di questo bisogna avere un serio rispetto, se vuoi portare la tua visione devi partire da questo per agevolare il percorso di cambiamento e renderlo organico a quello che la venue è stata e al tuo obiettivo di luogo futuro. Per me è importante seguire i processi di comunicazione per assicurarmi che il messaggio e gli investimenti fatti siano percepiti dal pubblico in modo coerente o semplicemente come credo che lo sia per me.
Riaprono i club, finalmente torna la possibilità di rivivere il club come luogo di incontro e condivisione. Cos’è cambiato dopo due anni di stop? Come sarà secondo te il futuro del clubbing?
Si, riapriamo finalmente anche se i Club non ancora al 100% e ricordo anche che i concerti sono ancora purtroppo in una situazione davvero brutta: concerti “seduti” che non permettono alle location come la nostra di ospitare show live e renderli sostenibili. Si è cambiato qualcosa ma sto ancora guardandomi in giro per capire in che direzione stiamo andando, come sempre le vie saranno diverse.
Il piccolo club è intimo e ricoprirà credo una buona fetta del nostro settore e fungerà come luogo sociale. Il big club lo vedo più legato al miglioramento dei servizi e ad esperienze sensoriali che diverranno sempre più immersive.

I Magazzini nascono nel 95 e rimangono ancora oggi tra i club più iconici in italia, sicuramente possiamo dire la mecca di Milano, con una delle programmazioni più fitte. Come credi si faccia a rimanere una certezza nel corso di tutti questi anni e quali credi siano stati gli elementi di rinnovo rispetto alle origini?
Le venue che ospitano musica live in ogni sua forma hanno da sempre alti e bassi, chi nei periodi meno floridi riesce a trovare le idee e il team preparato sopravvive e riesce a rilanciarsi. Per me il Club sono le idee e lo spirito delle persone che ci lavorano, tutti possono avere una buona idea non solo chi dirige la baracca ☺
Magazzini Generali in 25 anni ha avuto almeno 2 o 3 periodi di grande rilancio.
I Magazzini Generali si inseriscono nel panorama del clubbing underground con una proposta che tende a quello che oggi è considerato, o semplicemente percepito, come più “mainstream”. Sicuramente anche per le possibilità che ha a livello di capienze.
A quali artisti in particolare è legata la storia dei magazzini, che gli hanno anche permesso di arrivare a quello che sono oggi? E quanto però, nonostante tutto, puntano ancora sui dj locali?
Difficile rispondere, abbiamo ospitato tanti artisti. Sì la nostra proposta nel clubbing è legata ad un progetto preciso che è quello di creare eventi “irripetibili” per il pubblico. Questo ci permette di puntare ad un target più consapevole e di creare progetti di comunicazione molto più catchy e visibili dal pubblico. Per noi è normale acquistare spazi pubblicitari importanti in piazzale Cadorna o in Garibaldi ad esempio.
La scena elettronica locale la promuoviamo con i format del weekend e con il nostri DJ residenti in continua ascesa personale.
Uno dei pochi locali a sud di Milano. Quanto questo quartiere pensi sia fondamentale per il locale e lo contraddistingua da altre realtà?
E' un luogo importante per questa città. A Milano è difficile trovare qualcuno che non sia passato almeno una volta da noi.
Il futuro di questa area metropolitana si chiama Olimpiadi. Verrà costruito il villaggio olimpico per Milano-Cortina 2026 a poche centinaia di metri da noi e verranno realizzati diversi alloggi universitari che formeranno di fatto un polo universitario importante per tutta la città.
Progetto “Hall Of Fame”, puoi raccontarci meglio di cosa si tratta?
Abbiamo voluto fortemente collaborare con Bob Sinclar, insieme al suo mgmt aspiravamo a metterlo sotto una luce differente e far emergere il suo lato di produttore di house music. Il suo lavoro di produttore negli anni 90 è stato fondamentale per la scena house europea, per questo motivo abbiamo voluto proporre il format “Hall of fame”. In questa idea sono stato affiancato dal buon Davide (Rame) dei Pastaboys e da Fabrizio Perdomi di FPWS artists. Il progetto è quello di ospitare Christophe da noi 2 volte all’anno.
Stasera in console torna il magico Ricardo Villalobos.
Lasciatevi emozionare dai suoi suoni.
Lasciate che la musica vi porti in mondi lontani.
Ne abbiamo tutti bisogno.
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PH GALLERY
Ricardo Villalobos + Dana Ruh + Nicodemo
HOUSE OF FAME
Bob Sinclair + Dj Rame + Volantis